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  5. Cannizzaro, Stanislao (1826-1910)
 

Cannizzaro, Stanislao (1826-1910)

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Type
Fascicolo
Custodian
Università degli Studi di Palermo
Parent
Medicina e Chirurgia - Carriera scolastica degli studenti  
Shelfmark
759
Abstract
Stanislao Cannizzaro (Palermo, 13 luglio 1826 - Roma, 10 maggio 1910) è universalmente ritenuto il chimico italiano di maggior rilievo, ed è riconosciuto come uno dei fondatori della chimica moderna. Nasce a Palermo il 13 luglio 1826 dal magistrato Mariano Cannizzaro e da Anna Di Benedetto. Dopo i primi studi classici, Cannizzaro si iscrisse, quindicenne, alla facoltà di Medicina di Palermo: sostenne alcuni esami ma non si laureò; strinse rapporti con il professore di fisiologia Michele Foderà (1792-1848), e con lui svolse ricerche sperimentali di biologia nella propria abitazione, non essendoci all’università alcun laboratorio attrezzato. Da tali giovanili ricerche egli sviluppò un interesse anche per la chimica, di cui apprese le prime nozioni frequentando il relativo corso universitario. Fu all'università di Pisa che proseguì la sua formazione in chimica, disciplina in cui si specializzò, dedicandosi soprattutto allo studio delle sostanze naturali. Nell’estate del 1847, tornato a Palermo in vacanza, vi si trattenne, attratto dai fermenti politici che sfociarono nella rivoluzione scoppiata nel gennaio del 1848: partecipò attivamente a tale rivoluzione ma nel 1849 fu costretto all’esilio in Francia. Qui riprese la sua attività di chimico, nel laboratorio parigino di Michel-Eugène Chevreul (1786-1889). Incontrò alcuni dei più noti chimici francesi dell’epoca, e sviluppò ulteriormente le proprie competenze nel campo della chimica delle sostanze naturali, compiendo le prime autonome ricerche nel settore. Rientrò in Italia nel novembre 1851, allorquanto accettò la nomina a professore di fisica, chimica e meccanica presso il Collegio nazionale di Alessandria, da cui si spostò nel 1855, quando venne chiamato alla cattedra di chimica presso l’Università di Genova: qui pubblicò le sue originali idee sui concetti di atomo e di molecola a cui deve soprattutto la fama. Nel 1857 sposò l'inglese Enrichetta Whiters, da cui ebbe due figli. Nel 1860, subito dopo l’ingresso di Garibaldi a Palermo, Cannizzaro rientrò in Sicilia; nel settembre di quello stesso anno partecipò al congresso internazionale di chimica svoltosi a Karlsruhe (3-5 settembre), dove poté presentare le proprie idee sulla teoria atomico-molecolare a un’ampia e qualificata platea di scienziati di fama internazionale. Con regio decreto del 28 ottobre 1861 fu nominato professore di Chimica organica e inorganica alla Regia Università di Palermo che, in pochi anni, diverrà un importante centro di studi, in cui graviteranno scienziati italiani e stranieri, quali Emanuele Paternò (1847-1935), il tedesco Wilhelm Koerner (1839-1925) e l’austriaco Adolf Lieben (1836-1914). Dopo il 20 settembre 1870 e la proclamazione di Roma a capitale del Regno d’Italia, Cannizzaro diverrà professore ordinario di chimica organica e inorganica presso l’Università di Roma. Morirà lì, il 10 maggio 1910, dopo aver trascorso nella capitale i suoi ultimi quarant’anni di vita. Nel centenario della nascita, ovvero nel 1926, le sue spoglie furono deposte nella chiesa di San Domenico a Palermo, conosciuto come il pantheon dei siciliani illustri.
Language
Italian
URL
https://digital-library.unipa.it/handle/20.500.14015/958
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